sabato 7 agosto 2010

Morris Goodman - the Miracle Man





Un pensiero corretto e costante spinge ad agire nella giusta direzione e attira cose, persone, situazioni, informazioni utili alla sua manifestazione. Pensando alla meta, si crea una specie di scala che conduce al miglioramento progressivo del problema, in molti modi, spesso risolvendolo. A questo proposito vi faccio conoscere un uomo... Morris Goodman, soprannominato “l’uomo dei miracoli”, la sua storia la trovate anche nel libro The Secret di Rhonda Byrne dal quale vi riporto le sue parole:

"La mia storia  ha inizio il 10 Marzo 1981. Quel giorno mi ha completamente cambiato la vita. Non me ne dimenticherò mai più. Avevo fatto precipitare un aereo ed ero finito all'ospedale, completamente paralizzato. Avevo una lesione al midollo spinale, mi ero rotta la prima e la seconda vertebra cervicale, non ero più in grado di deglutire, per cui non potevo nè mangiare e nè bere, il mio diaframma era distrutto e non potevo respirare. L'unica cossa che potevo fare era battere le palpebre. I dottori ovviamente dissero che sarei rimasto un vegetale per tutta la vita. Ero solo in grado di battere le palpebre. Quella era l'unica immagine di me che avevano, ma i loro pensieri non contavano. La cosa fondamentale era che io pensavo. Immaginavo di essere di nuovo una persona normale che usciva sulle sue gambe dall'ospedale. L'unica cosa con cui potevo lavorare in ospedale era la mia mente, e quando la mente funziona puoi rimettere insieme le cose. Ero collegato a un respiratore e mi dicevano che non avrei più respirato da solo perchè il mio diaframma era distrutto. Ma dentro di me c'era una vocina che continuava a ripetermi: "Respira profondamente, respira profondamente". E alla fine mi hanno staccato il respiratore. I medici, imbarazzati, non riuscivano a spiegarselo. Non lasciavo entrare niente nella mia mente; non potevo permettermi di lasciarmi distogliere dal mio obiettivo o dalla mia visione. Mi ero prefissato di uscire sulle mie gambe il giorno di Natale. E così ho fatto. Sono uscito dall'ospedale, camminando. Dicevano che non era possibile. Non dimenticherò mai quel giorno. Volendo sintetizzare la mia vita e dire qualcosa a quelli che stanno male, userei queste sei parole: "Luomo diventa quello che pensa".

Vi invito a visionare questo  link  e il video:


Sono in inglese, ma sono sicura che molti di voi riusciranno a comprenderli perfettamente, altrimenti usate un buon traduttore di pagina, come Google o altri che trovate gratuitamente in rete.

                          Un abbraccio a tutti voi :)