Stasera vi regalo un brano dal libro "Nati per essere felici, non per soffrire" della scrittrice-psicoterapeuta-microbiologa CLAUDIA RAINVILLE. I nostri difetti sono qualità speciali...impariamo ad usarli a nostro favore :).
"Quand'ero bambina mi rimproveravano di essere una chiaccherona. Per anni ho creduto che questo fosse un mio difetto, e ho cercato di correggerlo, trattenendomi quanto più possibile dal parlare. Poi, ho scoperto che quello che consideravo un difetto era in realtà uno dei miei maggiori punti forti: non ero chiaccherona, ero un'eccellente comunicatrice. Quando riconobbi questo punto di forza dentro me, smisi di rifiutarmi, e presi ad utilizzarlo diventando conferenziera, animatrice di gruppi di crescita personale, psicoterapeuta, formatrice degli operatori di metamedicina e scrittrice.
Che sarebbe accaduto se avessi continuato a considerare che esprimermi con facilità fosse un difetto? Non avrei mai potuto sviluppare questo mio potenziale; il che non escludeva, ovviamente, che dovessi anche imparare ad ascoltare. I miei precedenti partners mi hanno rimproverata d'essere volubile. Era un'osservazione che recepivo come una critica, e il timore di sentirmi dire che cambiavo troppo spesso parere mi condusse all'inazione a all'indecisione; temevo talmente di sbagliarmi che immancabilmente, nell'indecisione, prendevo la decisione sbagliata, cosa che mi obbligava a ritornare sui miei passi, il che, per i miei partners, equivaleva alla volubilità. Quando ne presi coscienza, trasformai la faccenda proprio come avevo fatto per l'etichetta di chiaccherona che mi era stata appiccicata addosso. Vidi quella parte di me che era mutevole come flessibilità. Ero in grado di adattarmi facilmente ad ambienti diversi, a persone diverse, a diverse situazioni, ma questo non toglieva che dovessi imparare anche a darmi delle linee guida, delle strutture che mi permettessero di avanzare invece di ricominciare sempre daccapo.
Che sarebbe accaduto se avessi continuato a considerare che esprimermi con facilità fosse un difetto? Non avrei mai potuto sviluppare questo mio potenziale; il che non escludeva, ovviamente, che dovessi anche imparare ad ascoltare. I miei precedenti partners mi hanno rimproverata d'essere volubile. Era un'osservazione che recepivo come una critica, e il timore di sentirmi dire che cambiavo troppo spesso parere mi condusse all'inazione a all'indecisione; temevo talmente di sbagliarmi che immancabilmente, nell'indecisione, prendevo la decisione sbagliata, cosa che mi obbligava a ritornare sui miei passi, il che, per i miei partners, equivaleva alla volubilità. Quando ne presi coscienza, trasformai la faccenda proprio come avevo fatto per l'etichetta di chiaccherona che mi era stata appiccicata addosso. Vidi quella parte di me che era mutevole come flessibilità. Ero in grado di adattarmi facilmente ad ambienti diversi, a persone diverse, a diverse situazioni, ma questo non toglieva che dovessi imparare anche a darmi delle linee guida, delle strutture che mi permettessero di avanzare invece di ricominciare sempre daccapo.
Quello che chiamano difetto è in realtà un punto forte che sfugge al nostro controllo.
Cerca dunque la forza contenuta in ciò che credi essere i tuoi difetti. Questa ricerca ti permetterà di renderti conto che di fatto non abbiamo difetti, abbiamo semplicemente dei punti forti che a volte si esprimono eccessivamente, e che bisogna imparare a governare. Conoscere i propri punti forti è un grande vantaggio per avere successo nella vita. Finchè non li conosci cercherai di fare del tuo meglio, o di fare come gli altri. Ma imitare un altro significa tralasciare il proprio potenziale: gli imitatori conoscono ben scarsi successi; solo chi ha conosciuto i propri punti forti e li ha sfruttati ha potuto conseguire importanti successi."
